ChatGPT bloccata in Italia

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ChatGPT bloccata in Italia, questa la disposizione, con effetto immediato, del Garante per la Protezione dei Dati Personali. Il Garante ha deciso di impedire l’accesso alla più moderna Intelligenza Artificiale di sempre in seguito alla istruttoria aperta in seguito ad una data breach avvenuto lo scorso 20 Marzo.

ChatGPT e PizzaGPT.it

In concomitanza con i dubbi sulla sicurezza espressi dal Garante nei confronti di ChatGPT è nato PizzaGPT.it . Per quanto a molti sembri una idea fantastica, si tratta di un triste esempio di come si possa cavalcare l’hype del momento per farci gran soldi, ignorando leggi e normative.

Il sito pizzagpt.it utilizza le API offerte da ChatGPT, di fatto presentando tutti i problemi e dubbi sulla sicurezza già espressi dal Garante. In aggiunta a questo, il proprietario di PizzaGPT – tale Lorenzo Cella, giovane programmatore al soldo di Livingdocs AG con residenza in Svizzera, ha messo in piedi un sistema di donazioni per ricevere denaro da parte degli utilizzatori del sito.

Non contento delle donazioni (e non entriamo nel dettaglio se queste siano dichiarata come redditi o meno), il gestore di Pizzagpt.it ha predisposto il sito per la visualizzazione delle pubblicità di Google AdSense, altri gran soldi.

Recentemente, l’autore di pizzagpt.it si è anche attivato nella rivendita di VPN, sempre senza dire nulla a nessuno fino a quando non gli abbiamo fatto presente il problema.

Il tutto condito dall’assenza di Privacy Policy e Cookie Policy, obbligatorie per legge e secondo conformità con il GDPR. Forse, il caro Lorenzo di pizzagpt.it crede che avere residenza in Svizzera lo escluda dal dover rispettare le leggi.

Il suggerimento è quindi uno solo, evitate pizzaGPT.it come la peste vista l’inesperienza e malafede del suo autore. Al contrario, se volete provate chatGPT, utilizzate una delle tante VPN, gratuite o a pagamento, di cui abbiamo già ampiamente parlato.

ChatGPT bloccata in Italia, come fare

A dirla tutta, il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) non si è limitato a reagire alla perdita di informazioni circa conversazioni degli utenti e informazioni sui pagamenti avvenuta il 20 Marzo u.s. ma ha espresso più ampi dubbi sulla gestione della privacy da parte di OpenAI, società a cui ChatGPT afferisce.

In primo luogo, ChatGPT manca di una informativa privacy contenente informazioni e dettagli su quali quali siano raccolti, come siano tratti e per quali finalità.

Ulteriormente, ChatGPT non ha una base giuridica per raccogliere e conservare tutti i dati personali degli utenti raccolti durante le interazioni. In altre parole, raccogliere e conservare i dati forniti dagli utenti allo scopo di “addestrare” il motore di AI non costituisce una base giuridica valida e sufficiente.

Ultimo dubbio sollevato dal Garante, la mancanza di un sistema per la verifica dell’età degli utenti. Tale mancanza, dice il Garante “espone i minori a risposte assolutamente non idonee rispetto al loro gradi di sviluppo e autoconsapevolezza”.

VPN NordVPN

ChatGPT e VPN

ChatGPT ha recepito la disposizione del Garante e impedisce la connessione dall’Italia. E’ la fine di ChatGPT in Italia? Ovviamente no!

Il blocco implementato è basato sull’indirizzo IP da cui avviene la connessione, in altre parole tutte le connessioni Internet italiane sono bloccate e basta utilizzare un indirizzo IP straniero per aggirare il blocco.

Grazie ai servizi VPN come Atlas VPN o NordVPN, l’accesso a ChatGPT avviene senza problemi e sopratutto con la sicurezza che nessuno posso bloccarci o peggio, intercettare la nostra chat con GPT.

Abbiamo testato in prima persona l‘accesso a ChatGPT tramite NordVPN e funziona alla perfezione, sia da computer che smartphone.

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